La qualificazione delle produzioni vivaistiche attraverso le procedure volontarie della certificazione genetico-sanitaria garantisce la tracciabilità e la rintracciabilità di processo e prodotto, requisiti fondamentali per la qualità delle produzioni ortofrutticole.
In Italia questo processo ebbe inizio nel 1987, sviluppandosi sulle precedenti esperienze sviluppate a livello regionale. A seguito dell’evoluzione delle norme comunitarie e del trasferimento delle competenze in materia di agricoltura alle Regioni, lo schema di certificazione volontaria nazionale fu riorganizzato tra il 2003 e il 2006.
Il Servizio Nazionale di Certificazione volontaria (SNC), istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali rappresenta l'organismo a livello nazionale responsabile per le prestazioni concernenti la qualità del materiale di propagazione vegetale delle piante da frutto ed effettua il coordinamento delle attività tecnico-amministrative e tecnico-scientifiche relative alla certificazione del materiale di propagazione vegetale.
In poco più di 10 anni la certificazione genetico-sanitaria del materiale vivaistico delle piante da frutto, prodotte nell’ambito del Servizio Nazionale di Certificazione Volontaria del Mipaaf, ha raggiunto traguardi importantissimi. A seguito dell’ulteriore evoluzione delle norme comunitarie in materia di commercializzazione dei materiali di moltiplicazione delle piante da frutto previste dalla Direttiva 2008/90/CE, è stata istituita anche una certificazione europea ispirata agli standard EPPO, che si affianca alle norme minime obbligatorie (cat. CAC). La normativa comunitaria prevede, peraltro, la propagazione e la commercializzazione all’interno dell’Unione Europea, solo del materiale di propagazione appartenente a varietà ufficialmente registrate o dotate di descrizione ufficialmente riconosciuta. L’iscrizione al Registro nazionale, rappresenta pertanto un aspetto obbligatorio per tutte le specie ed i generi elencati nella sopracitata direttiva.
Tra le possibilità di qualificazione previste dalle nuove norme,
vi è quella che i singoli Paesi membri possano sviluppare livelli
di certificazione volontari con garanzie extra risetto alla
certificazione EU. Sulla base di ciò, il MASAF ha predisposto
specifiche norme per permettere questa qualificazione extra per
non disperdere il bagaglio di esperienze maturato in 25 anni di
attuazione dello schema volontario nazionale e che è indicato come
Qualità Vivaistica Italia.
Esso è applicabile per agrumi, drupacee,
fico, fragola, nocciolo, noce, olivo, pomoidee e prunoidee.